Pablito e la sua maglia azzurra salutano Vicenza dall’alto del grattacielo Everest in via Torino. È stato, infatti, inaugurato sotto la pioggia il murale alto 60 metri realizzato sulla parete sud del grattacielo dallo steet artist brasiliano Eduardo Kobra. Come ricorda una nota del municipio, l’iniziativa è stata organizzata dall’associazione culturale Wallabe e dall’azienda vicentina Imprendo, in ricordo del campione che giocò nel Lanerossi e che, proprio il giorno dell’inaugurazione, il 23 settembre, avrebbe compiuto 68 anni.

Numerose le autorità presenti all’evento, sia istituzionali che sportive, a iniziare dal sindaco Possamai e dal presidente della Provincia Nardin, e poi gli ex compagni del mondiale ’82 Antonio Cabrini e Alessandro Altobelli, i giornalisti sportivi Alberto Rimedio e Xavier Jacobelli, oltre alla vedova di Pablito, Federica Cappelletti.
La realizzazione del murale fa parte del progetto Il mio nome è Paolo Rossi, voluto da Wallabe, sotto la direzione artistica di Federica Sansoni. Come si ricorderà, con il sindaco Rucco nel febbraio 2020 a Pablito fu conferita da Vicenza la cittadinanza onoraria. Il campione sarebbe morto nel settembre dello stesso anno.

All’inaugurazione erano presenti il sindaco Possamai e il presidente della Provincia, Nardin
L’opera raffigura Pablito che esulta dopo un gol ai mondiali: ne è autore su Eduardo Kobra, uno degli street artist più noti e apprezzati al mondo: brasiliano, 49 anni, è famoso per i suoi murales dai colori vivaci e caleidoscopici, riconoscibili a colpo d’occhio. Secondo l’artista, l’arte urbana è democratica e inclusiva, con l’obiettivo di migliorare il mondo a partire dalle vite dei cittadini. Le opere firmate da Kobra si ispirano a vecchie fotografie, eventi storici e grandi figure del passato e del presente, come Albert Einstein, Madre Teresa di Calcutta, Nelson Mandela, Anna Frank, Andy Warhol e Pelè.