C’è un Leonardo quantistico perché indaga le species, come le chiama lui, che permettono alla luce e agli odori di colpire i nostri sensi. Fotoni o quanti di energia ante litteram, per usare un paragone. Ci sarà un’installazione di Gianandrea Gazzola, 75 anni, artista nato a Verona, che trasferisce le onde sonore dall’aria all’acqua in una grande vasca quadrata (13 metri per 15) collocata in Basilica e, attraverso un artificio visivo, le proietta su grandi teli. Infine sarà esposta L’alluvione del Colmeda di Jacopo Bassano, una pala del Cinquecento conservata nella chiesa di Feltre.
Uno dei tre studi di Leonardo che saranno esposti in Basilica
Questi sono i contenuti della mostra Tre capolavori a Vicenza che si apre in Basilica il 6 dicembre e durerà sino al 3 marzo. È la seconda edizione dell’iniziativa che l’anno scorso, con Caravaggio, Van Dyck e Sassolino ha richiamato sessantamila visitatori. La mostra è stata presentata a palazzo Trissino dal sindaco Possamai, dall’assessore Ilaria Fantini, dal direttore del Palladio Museum Guido Beltramini, Giacomo Bianchi di Arte Sella, Michele Coppola di Intesa Sanpaolo. Oltre ai citati enti, il progetto è a cura dei Musei di Vicena, della Fondazione teatro comunale, con il supporto d Marsilio arte e della Biblioteca Ambrosiana di Milano.
Il tavolo dei relatori della presentazione della mostra: da sinistra Beltramini, Possamai, Fantin e Bianchi
Se l’anno scorso le opere erano centrate sul tempo, quest’anno si indaga un altro elemento della natura, l’acqua. Seguendo la filosofia dell’anno passato, si mettono vicini artisti del passato e altri presenti. Mai prima di questa volta opere di Leonardo erano giunte a Vicenza.
Un (presunto) ritratto di Leonardo da Vinci conservato a Matera
È la Biblioteca Ambrosiana che ha prestato a Vicenza tre bozzetti di Leonardo, appartenenti al Codice Atlantico, nelle quali Leonardo annota riflessioni personali intrecciate a schemi scientifici. “Sono pagine personali e segrete – annota Beltramini – scritte con la caratteristica sua calligrafia invertita, cioé da destra a sinistra perché era mancino, per noi leggibile solo allo specchio. In questi fogli Leonardo riflette tanto sui meccanismi della visione, sulla luce e l’ombra, quanto sulle traiettorie rettilinee e tortuose seguite dalle immagini e dagli odori per raggiungere i nostri sensi di divenire percettebili. Immagina l’aria attorno a noi attraversata dalle scie delle species, vale a dire da elementi infinitesimali emessi dai corpi. Un’idea visionaria che entra in risonanza con le onde visive di Gazzola”.
Dal canto suo, Gazzola è celebre per aver concepito una macchina per far scrivere i venti (Lo scriba, il vento del Mediterraneo, 2018) e una che trae dall’attività elettrica delle radici di un olivo secolare l’energia che traccia un grafema in tempo reale (Sub limine, Seggiano 2010-2022).
Il biglietto costa sei euro, ma per i vicentini residenti nel capoluogo e nella provincia l’ingresso è gratuito, come l’anno passato.