È Benigno di cognome, retaggio degli avi siciliani, ma non certo con la giunta comunale. E ci sarebbe da stupirsi del contrario. Fedele alla linea, prima con Alleanza Nazionale e adesso presidente cittadino di Fratelli d’Italia (eletto per acclamazione al recente congresso) interpreta l’opposizione con modi pacati, spesso sorridente, ma con vibrata fermezza, per usare un’immagine d’antan. Trentasette anni, giornalista di professione, Alessandro Benigno indossa un blazer blu (prima della foto si preoccupa che il tricolore al bavero sia diritto) che potrebbe essere un doppiopetto. Le manganellate, invece, arrivano eleganti nello stile ma precise nelle parole.

Alessandro Benigno, nuovo presidente a Vicenza città di Fratelli d’Italia. Come il generale Mc Arthur promette: “Torneremo”. A palazzo Trissino, stavolta.
Dove vuole arrivare?
L’elezione mi dà orgoglio e responsabilità. Assieme al nuovo coordinamento cittadino guideremo il partito riconoscendoci nella linea di Giorgia Meloni.
D’accordo, ma con quali obiettivi?
Il primo è consolidare la nostra presenza, aumentandone l’autorevolezza. Parallelamente, assieme a politici e civici, intendiamo lavorare per un’alternativa alla sinistra, seguendo un progetto simile a quello che ha visto il successo della presidente Meloni.
Detto in altre parole, puntate a tornare maggioranza e vincere le elezioni del 2028
Esatto.
Avete già un nome su cui puntare?
È prematuro parlarne.
E invece parliamone
Magari può essere qualcuno non presente in Consiglio comunale
Magari potreste ripresentare l’ex sindaco Rucco, che ha una presenza con elmo e corazza nelle polemiche cittadine e mena fendenti a destra e sinistra.
Valuteremo. Francesco è una persona che per sue qualità umane e politiche può ambire a un ruolo in Regione
E Simona Siotto? Vicenza attende ancora un sindaco donna
È una persona che ha dimostrato le sue capacità da assessore e ha un grande valore per il partito. Ripeto, a oggi è prematuro parlare di nomi.
Se si votasse domani, vincereste?
La strada per vincere non è scontata, bensì lunga e tortuosa. Dobbiamo intercettare la sfiducia dei cittadini rispetto alle promesse disattese della giunta.
Quali sono?
Cominciamo dagli asili nido gratuiti…
…onestamente hanno detto che ci arriveranno in cinque anni e sono giunti ad abbassare la retta di quasi la metà
E poi ci sono i trasporti a tariffe agevolate ancora fermi, mentre hanno alzato le rette degli anziani
L’Ipab è una competenza della Regione
…ma operativamente è del Comune. Variati all’Ipab non l’ha nominato la Regione. Oppure vogliamo parlare della sicurezza e del degrado della città? O della grande apatia della giunta sulle decisioni?
Anche Possamai avrà fatto delle cose buone, tanto per tornare su un’immagine consolidata
Vada a chiedere ai commercianti o al mondo dello sport cosa ne pensano. Il centro storico ha problemi di attrattività e vitalità.
Fratelli d’Italia è solida, perfino in crescita. Puntate sullo scontento della piazza, come si dice, per vincere?
Avremo una proposta chiara e determinata. Siamo un’opposizione dura ma costruttiva. Anche alle europee abbiamo confermato la nostra forza. Certo, declinare il consenso di Giorgia Meloni in ambito amministrativo è un impegno.
Leo Longanesi coniò la frase: Mussolini ha sempre ragione. Anche la presidente Meloni?
A oggi non ha sbagliato un colpo, dalle riforme alla difesa delle imprese, e in politica internazionale ha restituito autorevolezza e dignità all’Italia in un mondo di conflitti. Come ha dimostrato il fatto di essere stata invitata, unica in Europa, all’investitura di Trump a Washington. Lei sarà un ponte fra Italia e Usa.
Una specie di nuova Cristoforo Colombo?
Per certi versi, sì.
Intanto, per tornare a un’immagine del passato, con Giorgia Meloni i treni non arrivano in orario.
Il 90 per cento sì. Con 1400 cantieri aperti per 650 milioni il governo provvederà anche a mitigare le criticità restanti.
Avrete il nuovo presidente della Regione, dopo Zaia? Si fanno di nomi di De Carlo, Urso, la stessa Donazzan
La presidente Meloni farà la scelta migliore. Fratelli d’Italia avrà sicuramente nomi candidabili. Vedremo. Sarebbe fantacalcio parlarne adesso. L’importante è che la Lega scenda a più miti consigli rispetto ai suoi approcci muscolari.
Lei è stato indicato da Federico Murzio sul Corriere del Veneto come una vita vissuta all’ombra dell’onorevole Silvio Giovine. Troppo comodo chiedere quale sia un suo pregio. Mi racconti di un suo difetto.
Troppo generoso. Con Silvio abbiamo vissuto vite in un certo senso parallele: sono succeduto a lui alla guida dei giovani di Alleanza Nazionale e oggi alla presidenza del partito.
Mi definisce un merito del sindaco Possamai?
Giunge da una militanza giovanile nel partito, come me e come Silvio. Può creare un partito più valido e strutturato
I rumors, sicuramente inattendibili, parlano di un accordo segreto tra Possamai e Giovine per scambiarsi i posti, naturalmente in partiti diversi, e portare l’onorevole Giovine a diventare sindaco
Non sono al corrente di questo patto, ammesso che esista
L’amministrazione di centrosinistra, con tutti i suoi problemi, sta perseguendo alcuni obiettivi importanti: dall’ex macello alla nuova biblioteca, per citarne un paio. Non teme che nel 2028 il centrosinistra possa rafforzarsi e vincere di nuovo?
L’amministrazione è molto debole. Sono un gruppo di amici che si trovano per una pizzata, altro che amministratori che rispondono alle esigenze della città. Dopo quasi due anni, la giunta deve ancora capire dove si trova. Vive nel sogno di una comunicazione – che hanno iniziato a diffondere con la campagna elettorale – che si scontra con la dura realtà.
Quasi neanche da chiedere quale sia il voto che dà al sindaco.
Cinque. Anzi, dal quattro al cinque. La giunta di Francesco Rucco aveva più esperienza.
Come vede il suo futuro?
Sono a disposizione del partito. Il fatto di avere un lavoro mi dà più chances di separare la vita dalla politica e quindi di essere più efficace.
Le piacciono di più i cani o i gatti?
I gatti, perché sono animali liberi e indipendenti, in grado di gestire la propria esistenza in modo autonomo. E credo che, metaforicamente parlando, rappresentino un ottimo esempio di vita.
Lei, metaforicamente parlando, è indicato come appartenente alla generazione Atreju de Il Signore degli anelli. Chi interpreterebbe fra i personaggi della saga?
Frodo Baggins. Quando si fa politica, per come la intendo io, l’anello del potere può risultare essere insidioso ma se puoi contare sulla tua compagnia, sulla tua comunità, insieme ai tuoi fratelli sei più forte, non cedi alle facili lusinghe, e soprattutto non sarai mai solo. Quell’anello non avrà mai nessuno di noi. Siamo le stesse persone che eravamo ieri e domani saremo le stesse persone che siamo oggi. È un giuramento eterno che non possiamo tradire.
Lei è amico dell’onorevole Donazzan. Come la definisce?
È sempre stata se stessa. I diversi ruoli che ha ricoperto non l’hanno cambiata.
Antonio Di Lorenzo