La prima uscita pubblica del presidente cittadino di Fratelli d’Italia è all’insegna delle manette, quelle che Alessandro Benigno fa tintinnare in una conferenza stampa parlando dell’occupazione del Bocciodromo ai Ferrovieri da parte degli antagonisti anti Tav. “Noi – ha spiegato Benigno nelle parole riportate da Federico Murzio del Corriere del Veneto – ai loro cori anti-semiti e contro le forze dell’ordine preferiamo il tintinnio delle manette che andrebbero messe ai loro polsi”.

Benigno è alla sua prima uscita da presidente dei Fratelli assieme a Fracesco Rucco
Posizione chiara e inquivocabile. Accanto a lui, l’ex sindaco Francesco Rucco mostra un cartello altrettanto eloquente: “Basta occupazione, ripristiniamo la legalità ai Ferrovieri”. E invita a una raccolta firme che è soltanto una delle iniziative che i Fratelli mettono in campo contro chi “in questi anni s’è reso responsabile di azioni violente”, sottolinea Benigno. Come si ricorderà, gli antagonisti avevano restituito le chiavi del centro sociale di via Rossi al Comune, che, dal canto suo, ne aveva trasferito la proprietà al consorzio Iricav 2. Nei piani dell’alta velocità l’immobile dovrà essere abbattuto per far spazio ai binari grossomodo ad agosto. Subito dopo il passaggio di proprietà, venerdì scorso i giovani hanno occupato la loro ex sede con un corteo notturno.
Questo ha fatto traboccare la pazienza dei Fratelli. Le altre iniziative che hanno anunciato sono una mozione diretta al sindaco perché chieda la convocazione del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, con l’obiettivo di sgomberare, appunto, l’ex Bocciodromo. In tema, da segnalare anche una interrogazione del deputato Silvio Giovine e l’idea di chiedere un incontro con il questore Francesco Zerilli.

Benigno con le manette e Rucco con il manifesto che lancia la raccolta firme
Benigno, sempre come riporta Il Corriere del Veneto, ha le idee precise quando sostiene che “a Vicenza occorre ripristinare il rispetto delle regole e l’autorevolezza dello Stato”, lasciando intendere che rispetto e autorevolezza non ci sono.
Il sindaco Possamai, interpellato dal giornale, ha risposto a questa affermazione in modo netto, come è riportato sul Corriere da Federico Murzio: “Mi colpisce molto che sia stata messa in discussione l’autorevolezza dello Stato. Da sindaco non lo fare mai, m in ogni caso un amministratore deve mostrare fiducia nello Stato. Che vive anche nelle sue articolazioni sul territorio, cioé prefetto e questore che in questi primi mesi hanno dimostrato autorevolezza nonché capacità ed esperienza”.