Il genio pianistico di Bertolazzi celebra l’anniversario della chiesa di Arzignano di Michelucci

Concerto nella chiesa di San Giovanni Battista di Bertolazzi, giovane ma già star acclamata del concertismo internazionale, nato a Monteforte d’Alpone. Un ricordo che fa riemergere la figura di Giovanni Michelucci, che ha lasciato un’impronta in vari progetti in Italia. Il concerto di Bertolazzi sul piano Borgato gran coda.

Un concerto di alto livello per celebrare un’opera di profondo valore per Arzignano: la chiesa di San Giovanni Battista. E con un pianoforte del tutto particolare. Il ventiseienne Giovanni Bertolazzi, di Monteforte d’Alpone, interprete di grande talento, anzi ormai una star nel panorama pianistico internazionale, eseguirà un concerto su musiche Liszt, di cui è un esperto riconosciuto. Il concerto è in programma domenica 4 maggio alle 17: si svolgerà con il pianoforte Borgato gran coda (il piano più lungo al mondo, frutto del genio e del lavoro artigianale di Luigi Borgato) e naturalmente si terrà nella chiesa, di cui si intende celebrare una storia che ha coinvolto tutta la città. L’ingresso al concerto è libero.

Bertolazzi, nonostante la sua gioventù è già carico di premi – ne ha vinti quaranta – e di incarichi. Secondo al premio Liszt di Budapest, che è come giocare la finale del mondiale in casa del Brasile, ha vinto il Busoni, che nel campo concertistico vale come una laurea ad Harvard, insegna al conservatorio di Ferrara, s’è esibito con orchestre in mezzo mondo. Proprio sul piano Borgato ha inciso due dischi su Liszt. Tiene masterclass a Debrecen, in Ungheria.

La storia della chiesa risale a sessant’anni fa. Era il 1964 quando l’Italia orgogliosa inaugurava l’autostrada del Sole: il parroco di Arzignano don Nello Rigotto assieme a una delegazione di arzignanesi, andò a visitare la chiesa di San Francesco a Campi Bisenzio, sull’autostrada vicino Firenze, opera dell’architetto fiorentino Giovanni Michelucci. Ne restò assai colpito. Lo contattò e assieme a lui e alla comunità progettarono la chiesa di San Giovanni Battista ad Arzignano che, secondo Michelucci, doveva essere “il luogo della sosta serena“. Tant’è che fu pensata “come una sorta di piazza del paese; non solo una chiesa, ma un centro comunitario vero e proprio, in cui l’aula fu pensata come un grande teatro aperto verso l’altare maggiore”.

Giovanni Michelucci con il modello della chiesa di Campi Bisenzio sull’autostrada del Sole vicino Firenze

Erano gli anni in cui furoreggiavano le “comunità di base” – a rischio di emarginazione della chiesa che stava ancora digerendo il Concilio Vaticano II – e proprio Firenze con il suo Isolotto ne era un esempio. Michelucci era la persona che interpretava questi fermenti con la sua architettura: era nato nel 1891. Era solo quattro anni più giovane di Le Corbusier, cinque di Mies van der Rohe e tredici anni più anziano di Giuseppe Terragni.

Di carattere piuttosto irascibile, Michelucci consegnò alla storia anche la chiesa di Longarone, luogo martire del Vajont, come la nuova sede della Cassa di Risparmio di Firenze o la stazione di Santa Maria Novella, che pure fu criticata perché troppo moderna rispetto alla vicina sacra chiesa con lo stesso nome. Ad Arzignano il progetto della chiesa incontrò varie difficoltà di realizzazione, soprattutto economiche: ma pur di condurlo in porto, l’architetto rinunciò al suo compenso. La prima messa nella chiesa fu celebrata nel 1970.

Luigi Borgato e la moglie Paola con uno dei loro strumenti. Bertolazzi suonò nel 2017 per presentare il gran piano

Michelucci morirà 31 dicembre 1990 a quasi cento anni: li avrebbe compiuti il 2 gennaio 1991, “beffando – spiega un articolo di Art Tribune – da vecchio terribile, coloro che avevano pagato una inserzione a tutta pagine sul quotidiano fiorentino La Nazione per augurargli buon compleanno. Fa quindi in tempo a vivere la stagione delle avanguardie degli Anni Sessanta e Settanta, il postmoderno e la sua crisi. Insomma vede anche Aldo Rossi e Frank O. Gehry“.

La chiesa di San Giovani Battista ad Arzignano

Un secondo appuntamento è previsto l’8 maggio con Il mirabile disegno: l’architetta arzignanese Sabrina Gentilin e l’architetta Marcella Gabbiani, direttrice del Premio Internazionale di Architettura Dedalo Minosse, illustreranno il valore e l’opera di Giovanni Michelucci, con riferimento al progetto della chiesa e al suo lavoro in Italia. Le letture, tratte dalle pubblicazioni di Michelucci, saranno accompagnate dagli interventi musicali degli studenti del Parise, guidati dal prof. Silvio Cavaliere.

Stefano Frighetto, docente e animatore dell’associazione Il Filumiero di Arzignano

Gli appuntamenti sono promossi dall’Unità Pastorale Arzignano-Centro, dalla Pro Loco di Arzignano, dal Circolo Il Filumiero, com Stefano Frighetto instancabile animatore, e dall’Istituto comprensivo Parise, sono a entrata libera. L’evento è patrocinato da Ala – Assoarchitetti e ingegneri.