Donne e architettura: cento studi di professori da 14 Paesi arrivati al “Cisa” di Vicenza

Il “Centro studi” ha ribaltato la prospettiva di indagine e ha colto un successo di alto livello. Un convegno di tre giorni esplora la storia da un nuovo punto di vista. Il ricordo di Howard Burns che ha voluto questo convegno

Qual è il lato femminile nell’architettura? Ancora oggi, sebbene a studiare architettura siano in maggioranza donne, il mondo dell’architettura – spiega una nota – continua ad essere dominato dagli uomini. La domanda è al centro di un interessante seminario di studi organizzato dal Centro internazionale di studi d’architettura Andrea Palladio, presideduto da Edoardo Demo e diretto da Guido Beltramini, con un focus specifico sulle donne in Italia tra Quattrocento e Settecento. Ma il problema è ancora atuale: se si guarda all’Italia della prima età moderna, il ruolo, lo spazio e la posizione delle donne sono ancora
più difficili da comprendere. Gli studi recenti hanno in parte rimediato a questo
squilibrio, ma ciò è avvenuto più nel campo della storia dell’arte che in quello
dell’architettura.

Il Cisa ha ribaltato l’attenzione degli storici sul ruolo delle donne in architettura nella storia

Quello organizzato dal Cisa è un seminario che ha affrontato il rapporto tra donne e architettura in modo multidimensionale, cercando di approfondire da più lati la rilevanza e
l’impegno delle donne in una vasta gamma di contesti architettonici e urbani.

A fianco del ruolo di patrocinatrici ben note, come Isabella d’Este, Eleonora di
Toledo, Isabella d’Aragona, Eleonora Gonzaga e altre, il seminario alzerà lo sguardo
oltre l’ambito delle nobildonne per considerare le figure femminili di altre classi sociali e di diverse età e i loro ruoli all’interno della città: donne imprenditrici, amministratrici, committenti, cultrici delle arti, capaci di dialogare con architetti, maestranze e artisti.

Il professor Edoardo Demo, presidente del Centro di architettura intitolato ad Andrea Palladio

Cinque diverse sessioni hanno portato l’attenzione su altrettanti temi: il primo giorno vedrà indagati gli spazi di lavoro e gli spazi ecclesiastici e monastici; il secondo giorno stanze e arredi e gli spazi per le donne di corte; il terzo, infine, ville e giardini.

Il seminario è frutto di una curatela tutta al femminile: Donata Battilotti (Università
di Udine), Cammy Brothers (Northeastern University di Boston), Bianca de Divitiis
(Università di Napoli Federico II) e Deborah Howard (St John’s College di
Cambridge). Fin dal suo annuncio, il tema ha raccolto immediatamente grande
interesse da parte della comunità scientifica e ha visto presentare proposte da
oltre 100 studiosi e studiose, provenienti da 14 Paesi di tutto il mondo, fra cui
Brasile, Canada, India, Turchia e Stati Uniti. Le tre giornate di studio sono recuperabili sul YouTube del Palladio Museum e sui social.

Un’immagine d’archivio di Howard Burns, presidente del Cisa, assieme al direttore Guido Beltramini

Quello dedicato alle donne nell’architettura è un seminario fortemente auspicato
da tempo da Howard Burns, a lungo presidente del Consiglio scientifico del Cisa, scomparso lo scorso 18 febbraio senza poterlo vedere realizzato.

Per questo, in conclusione del seminario, dalle 19.30 del 23 maggio, a palazzo
Barbarano si svolgerà una commemorazione pubblica di Howard Burns, aperta ad
amici e colleghi e a tutti coloro che avranno il piacere di ricordarlo.

Nella sua lunga carriera di studioso, Howard Burns ha insegnato all’università di
Cambridge, al Courtauld Institute of Art di Londra, alla Harvard University,
all’università Iuav di Venezia e alla Scuola Normale Superiore di Pisa. Ha avuto un
ruolo di rilievo nella preparazione di tutte le mostre del Centro di studi palladiani e
nell’organizzazione di esposizioni su Raffaello (Roma, 1984; Vicenza 2023), Giulio
Romano (Mantova, 1989), Francesco di Giorgio (Siena, 1993). Ha pubblicato saggi
su Filippo Brunelleschi, Leon Battista Alberti, Francesco di Giorgio, Raffaello,
Baldassarre Peruzzi, Giulio Romano, Pirro Ligorio, Michele Sanmicheli,
Michelangelo.