Il bianco e nero trionfa nelle foto di Pavin & amici a palazzo Trissino

La rassegna presenta 25 immagine scattate dai fotografi che sono soci di “Spazio6”, l’associazione creata da Attilio Pavin. La rassegna anima la “Nuova piazza culturale” in cui è stato trasformato il cortile di palazzo Trissino. La programmazione proseguirà con un’altra mostra in autunno.

Uno scorcio verso l’interno della mostra allestita nel cortile di palazzo Trissino

“Tristo è quel maestro che non è sopravanzato dal discepolo”. Aristotele insegna, anche un fotografo d’eccellenza mette in pratica. Attilio Pavin, 79 anni, un maestro della fotografia riconosciuto nel Veneto, che se fosse vissuto a Roma o New York avrebbe ottenuto ben altro riscontro alle sue capacità, ha organizzato lo Spazio 6 in contrà San Pietro con l’intento di radunare un gruppo di appassionati e di affinare le potenzialità di ciascuno. Qualche mese fa hanno presentato una mostra nella sede del gruppo: una ventina di fotografi hanno esposto i propri lavori sul tema L’incontro.

Il maestro Attilio Pavin durante l’allestimento della mostra a palazzo Trissinoo nell’afosa giornata dell’anteprima

Pavin è un uomo di talento, non un genio, nel senso che intendeva Silvio Ceccato: “Il talento fa quello che vuole, il genio fa quello che può”. La sua carriera lo sta a dimostrare: dalle prime foto nel 1965 sino a quel capolavoro di intuizione e occhio che fu nel 1990 il libro sul crollo del Muro di Berlino, le cui foto furono scattate se non nei giorni precisi quantomeno nelle settimane successive al 9 novembre. E via a elencare mostre, rassegne e libri.

Una foto della nuova sede delle Generali scattata a Milano da Carlo Lacasella

Ora si fa un passo più avanti, in molti sensi. Il gruppo di soci di Spazio 6 presenta 25 fotografie su un tema apparentemente più semplice, cioé il Bianco e nero, ma sostanzialmente più arduo.

Arturo Rossetto posa accanto alla sua foto scattata alla Fondazione Bisazza

La location è nuova, pubblica, centralissima e suggestiva: il cortile di palazzo Trissino, ribattezzato Nuova piazza culturale. La mostra sarà aperta dal 13 giugno in avanti, tutti i giorni feriali dalle 8 alle 19 più il sabato mattina.

Una suggestiva immagine in mostra firmata da Alessandro Zilio

Spiega il sindaco Possamai: “Uno degli intenti dell’amministrazione è restituire spazi alla città. L’abbiamo fatto con il giardino di Santa Corona, adesso lo facciamo con la corte del municipio”. A dire la verità, una mostra di foto in quel luogo è stata già organizzata, inaugurata il 24 aprile e rimasta aperta fino a pochi giorni fa: con la collaborazione di Raimondo Sandrini, contitolare dello storico studio, sono state esposte da aprile a giugno le foto dei bombardamenti su Vicenza.

Un’immagine di Massimo Rigotti esposta nella mostra allestita nel cortile del municipio

Questa volta si cambia tema e anche registro: via i sostegni di legno, sono state realizzate delle autentiche gigantografie che sono esposte grazie a pannelli di metallo, più funzionali e artistici. L’iniziativa di programmare mostre nel cortile del municipio è stata affidata al consigliere Stefano Dal Pra Caputo, che non solo programma ma ha sborsato di tasca sua la somma per acquistare i nuovi sostegni. Encomiabile esempio di dedizione civica.

Un altro scorcio, stavolta verso corso Palladio, della mostra allestita nel cortile del municipio

I fotografi che espongono a palazzo Trissino sono: Attilio Pavin, Daniela Ferrari, Gloria Schiavo, Carlo Lacasella, Paola Costa, Massimo Rigotti, Luciana Bejato, Patrizia Zanella, Andrea Lomazzi, Roberta Xausa, Lorenzo Scomazzon, Mirella Furnanello, Aldo Ferasin, Nicoletta Lavarda, Paolo Fontana, Donato Marmorini, Arturo Rossetto, Chiara Rigodanzo, Alessandro Zilio, Alessandro Tronco, Giuseppe Tiso, Monica Maspero e Gaetana Da Rin.

Enrica Volpi, architetto e docente d’arte sia al Liceo Quadri che al Lioy

L’allestimento è stato curato, oltre che da Pavin e sua moglie Luciana, soprattutto da Enrica Volpi, architetto e docente nei licei, dal Quadri al Lioy. Il risultato di questa iniziativa è affascinante, sia per l’allestimento sia per una stampa di alta qualità con scatti che rivelano un occhio attento, capace di cogliere prospettive inusuali e soggetti che solitamente sfuggono al passante frettoloso. Merita la visita.

Stefano Dal Pra Caputo, responsabile della programmazione delle mostre nella “Nuova piazza culturale