Pedemontana, 12 indagati per il cemento delle gallerie che ha diffuso Pfas nelle falde

L’indagine dei carabinieri ha portato alle accuse contro organi dei CdA ma anche responsabili tecnici e di cantiere per la galleria di Malo e quella di Montecchio Maggiore

A conclusione di prolungate e complesse indagini condotte dalla Sezione di Polizia Giudiziaria Carabinieri presso la Procura della Repubblica di Vicenza, naturalmente sotto la sua direzione, è stato notificato – spiega una nota dei carabinieri – l’avviso di conclusione delle indagini preliminari nei confronti di dodici persone, indagate a vario titolo per i reati di inquinamento ambientale e omessa bonifica.

In un’immgine d’archivio la galleria di Malo della Pedemontana in costruzione

Gli indagati, tra cui componenti degli organi di amministrazione del Consorzio S.I.S. scpa e della S.P.V. spa, nonché responsabili tecnici e direttori di cantiere – prosegue la nota – sono ritenuti coinvolti nella gestione delle opere di realizzazione della Superstrada Pedemontana Veneta, in particolare per quanto riguarda:

  • la Galleria naturale di Malo, nei territori comunali di Castelgomberto (VI) e Malo (VI);
  • la Galleria naturale di Sant’Urbano, nel territorio di Montecchio Maggiore (VI).
  • Secondo l’ipotesi accusatoria, gli indagati avrebbero, in concorso tra loro e a vario titolo – prosegue la nota – omesso di rispettare le prescrizioni tecniche relative alla composizione del calcestruzzo utilizzato per le opere in sotterraneo, impiegando un additivo accelerante denominato “Mapequick AF1000” contenente acido perfluorobutanoico (PFBA) in concentrazioni superiori ai valori soglia indicati dal parere dell’Istituto Superiore di Sanità n. 24565/2015.
    Tale condotta avrebbe determinato una contaminazione significativa delle acque superficiali e
    sotterranee insistenti nelle aree interessate dai lavori. Agli stessi è altresì contestata l’omessa bonifica e il mancato ripristino dei luoghi nonostante la piena conoscenza dell’avvenuto inquinamento.
    I fatti sono stati commessi tra il 28 giugno 2021 e il 23 gennaio 2024 nei territori di
    Castelgomberto, Malo e Montecchio Maggiore (VI).
    L’attività investigativa – conclude la nota – è stata svolta con la collaborazione tecnica dell’Arpav di Vicenza, che ha fornito supporto analitico e scientifico per la caratterizzazione ambientale dei siti interessati.