Ancora pochi mesi, un paio, o magari qualcosa in più ma sicuramente entro l’estate, e la chiesa di Araceli vecchia riaprirà dopo cinque anni di chiusura. Era il 20 maggio 2020 quando un serramento dal tamburo della cupola cedette e cadde a terra una vetrata che, tra l’altro, infilzò una sedia. Se lo ricorda bene Gianni Saccozza, responsabile degli affari economici della parrocchia, perché quella era la sedia che utilizzava normalmente lui quando andava a messa. Una tragedia evitata per puro caso, come si dice. Si tratta di vetrate ampie tre metri e mezzo per 2.70.

Il sopralluogo in chiesa ad Araceli: da sinistra mons. Lodovico Furian, Gianni Saccozza, l’arch. Michele Battistella, il parroco don Nicola Mattiello, l’assessore Cristiano Spiller
Dopo cinque anni, i lavori di restauro sono in gran parte finiti. Lo stesso Saccozza ha partecipato a un sopralluogo al cantiere con il sindaco Possamai, l’assessore ai lavori pubblici Cristiano Spiller, il progettista e direttore dei lavori l’architetto Michele Battistella, il consigliere comunale e già assessore al bilancio nella giunta Rucco, Marco Zocca. C’erano anche il rappresentante della ditta al lavoro, Lorenzo Cappellari, il parroco di Araceli don Nicola Mattiello, don Enrico Posenato, responsabile dell’ufficio dei beni della diocesi, Giorgio Schettin, coordinatore della sicurezza, e Alberto Chemello referente parrocchiale della chiesa.

Era presente anche mons. Ludovico Furian, 85 anni benissimo portati, già vicario generale della diocesi, che è in perfetta linea con il papa matematico Leone XIV, in quanto è laureato in scienze naturali e ha insegnato a lungo matematica in seminario.

L’architetto Battistella con mons. Furian, don Mattiello, l’assessore Spiller e don Posenato
I lavori sono consistiti soprattutto nel rifacimento dei serramenti e, siccome sono capitati nel momento esatto dell’esplosione del superbonus, i prezzi sono schizzati verso l’alto. Alla fine i costi sono arrivati a 200mila euro: 46mila li ha messi il Comune in due tranches, 60mila la diocesi e 100mila euro se li è addossati con un mutuo la comunità di Araceli. Ovviamente molto è stato speso per i ponteggi, struttura che qualche anno fa, appunto con il superbonus era quasi impossibile trovare.

I ponteggi allestiti all’interno della chiesa di Araceli: i lavori hanno richiesto un esborso importante
La chiesa di Araceli vecchia è uno dei pochi esempi di barocco a Vicenza. È opera del 1675 di Guarino Guarini, lo stesso architetto che costruì a Torino la cappella della sindone e che per Vicenza creò un progetto, mai realizzato, per una cupola slanciata della chiesa di San Gaetano in corso Palladio.
Il reperimento dei fondi è stato un bell’impegno per la comunità e, nell’occasione, l’architetto Battistella racconta che proprio per i danni da riparare alla chiesa, già nel 1875, si svolse una raccolta fondi, quella che adesso chiamiamo crowfunding, con tanto di ricevuta rilasciata ai donatori vicentini che assicurava loro – se non fosse stato raggiunto l’obiettivo di completare i lavori di restauro – la restituzione della somma donata.