
Il presidente della Bertoliana, Alberto Galla, Luciana Lampertico e Giorgio Ceraso
Trentacinque volumi, spesso molto antichi e ovviamente molto pregiati, sono stati donati alla Bertoliana da Luciana Marchisio Lampertico in memoria del marito Fedele Lampertico (1929 – 2023). Alla cerimonia, ricca di amici (da citare la contessa Caroline Marzotto, la contessa Claudia Piovene e i coniugi conti Alvise e Giovanna Rossi di Schio, esponenti dell’Accademia della Cucina di cui Fedele faceva parte: i professori Cavalli, Portinari e Franco Zuffellato, tanto per fare alcuni nomi) era naturalmente presente il presidente della Bertoliana, Alberto Galla, mentre il valore della donazione è stato presentato da Giorgio Ceraso, storico dell’arte e memoria delle bellezze vicentine, la cui nonna era una Lampertico.

Il pubblico presente alla cerimonia: si riconoscono anche Anna Breganze, il presidente dell’Accademia olimpica, Giovanni Luigi Fontana, il prof. Cavalli, l’ex direttore della Bertoliana, Giorgio Lotto, Francesca Zambon
La nuova donazione andrà ad arricchire il fondo Lampertico della Bertoliana, che è formato da libri ma anche da ritratti, tant’è che il quarto piano di palazzo Cordellina, quello degli uffici, è ricco di questi dipinti della famiglia Lampertico. È stata apposta anche una targa che ricorda questa quadreria. Cesaro ha pubblicato un libro interessato che invoglia alla riscoperta di Lampertico che è dimnticato, spiega, dalla sua città.

Un antico libro con carta geografica della donazione Lampertico conservato in Bertoliana
Nei volumi donati sono presenti anche antiche carte geografiche e un centinaio di nuptialia, rare e raffinate stampe celebrative pubblicate in occasione delle nozze di diversi membri della famiglia: un patrimonio che testimonia anche i legami con famiglie illustri come i Mangilli, i Piovene e i Balbi.
L’archivio della famiglia Lampertico si è formato attraverso una lunga serie di donazioni, iniziate il 23 giugno 1836 con la donazione alla Bertoliana da parte di Domenico Luigi e Fedele Gaetano Lampertico, padre e zio del futuro senatore, di 23 manoscritti “quasi tutti relativi a cose venete”. Tra questi una preziosa raccolta di carte marittime e portolani, e un raffinato manoscritto cartaceo quattrocentesco delle “Rime” di Petrarca, decorato con miniature. Una curiosità. Fu proprio lo zio di Fedele Lampertico, Gateano, a realizzare il cospicuo patrimonio che lasciò in eredità al giovane nipote, per il quale Fedele gli fu sempre assai grato.